Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza

Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza

Il giorno 11 febbraio è la “Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”. Istituita nel 2015 dall’Onu, la ricorrenza viene celebrata in tutto il mondo per una maggiore partecipazione da parte delle donne e delle ragazze nella ricerca scientifica senza nessuna discriminazione di genere. Secondo il Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Foruml’Italia si colloca al 79° posto in quanto a parità di genere su un indice a livello mondiale di 146 Paesi. I motivi del fenomeno sono diversi; il rapporto mette in evidenza che il 66% delle donne impegnate in carriere STEM lascerebbe il posto di lavoro perché non si sentirebbe incoraggiata a livello economico e professionale ì. Inoltre a volte abbandonano per impossibilità di conciliare il lavoro con la vita familiare. Per maggiori dettagli dai un’occhiata alle fonti.

Donna di scienza – Joan Feynman


In tale occasione, invece, voglio ricordare Joan Feynman, astrofisica nota per aver dato contributi significativi sulle aurore polari, in particolare sulla loro origine. A otto anni Joan annuncia di voler diventare una scienziata. La madre, donna colta con un passato da attivista per il suffragio femminile, non approva. È convinta che il cervello femminile non sia fisicamente in grado – al contrario di quello maschile – di comprendere e analizzare concetti scientifici complessi. “Il cervello delle donne non è fatto per la scienza”, le dice in modo brutale. “Ricordo di essermi seduta su una sedia e di aver pianto”, dichiarerà Feynman in un’intervista, “per una bambina è devastante sentirsi dire che i propri sogni sono irrealizzabili, a partire da quel momento ho iniziato a dubitare delle mie capacità.”

Joan Feynman

Per fortuna c’è Richard. Per il suo 14° compleanno, il fratello le regala un libro di astronomia per studenti universitari e le consiglia di non scoraggiarsi alla prima difficoltà, ma di leggerlo e rileggerlo finché il contenuto non sarà completamente chiaro. Durante la lettura Joan incappa in una didascalia in cui è descritto il lavoro di un’astrofisica, Cecilia Payne-Gaposchkin. Da qui la ragazza si rende conto che il suo sogno non è irrealizzabile.

Donna di scienza – Joan Feynman


Cecilia Helena Payne, invece, fu una brillante statunitense, nota per il suo contributo alla comprensione della composizione delle masse stellari. Ma anche lei ha dovuto superare qualche pregiudizio nei suoi confronti.


Già nella sua tesi indicava come l’idrogeno fosse il maggior costituente del Sole, circa il 90%. Tuttavia, dato che allora si riteneva, erroneamente, che il Sole fosse costituito principalmente di ferro, Henry Norris Russell, un astronomo molto noto, le disse che i risultati erano errati, per poi pubblicarli lui stesso pochi anni dopo, prendendosi tutto il merito.

Anche oggi, sebbene il gender gap fra le laureate STEM stia lentamente diminuendo nel corso degli anni, è ancora evidente la sottorappresentanza delle donne ai vertici dell’organico accademico. Gli ostacoli ricadrebbero sotto il “Matilda Effect”, fenomeno che si riferisce all’attribuzione dei risultati di un lavoro di ricerca di una donna ai suoi colleghi uomini. Il caso più eclatante è stato quello di Watson, Crick e Wilkins, che vinsero nel 1962 il Nobel per i loro studi sulla struttura del DNA, senza che la collega Rosalind Franklin ricevesse pari riconoscimento per il suo fondamentale contributo.

W la scienza!

Fonti

  • https://www.weforum.org/publications/global-gender-gap-report-2023/
  • https://oggiscienza.it/2020/10/01/joan-feynman-patto-fratello-mistero-aurore-polari/index.html
  • https://www.buonenotizie.it/societa/2023/12/07/donne-e-stem-dal-matilda-effect-alle-strategie-contro-il-gender-gap/giulia-polito/#:~:text=Secondo%20il%20Global%20Gender%20Gap,livello%20mondiale%20di%20146%20Paesi.